Ambienti Esterni della Cantina del Sole

Siamo appena entrati all’interno di un complesso rupestre, ossia ricavato con l’opera di scavo nella roccia, fra i più suggestivi. La roccia è di origine marina, scientificamente denominata calcarenite, sviluppatasi circa 5 milioni di anni fa: se osservate con attenzione potrete ammirare, incastonati nella roccia, molti fossili di creature marine: le più facili da notare sono le conchiglie. Siamo nella propaggine più meridionale del Rione Casalnuovo, all’interno dei Sassi di Matera, patrimonio Unesco.

Le cavità presenti all’interno dei Sassi non sono di origine naturale, ma sono state tutte scavate dall’Uomo, per una pluralità di ragioni: innanzitutto per cavare materiale da costruzione, e quindi per destinarle a usi religiosi, residenziali, e produttivi. Quest’ultimo utilizzo è di gran lunga quello prevalente nell’area del Casalnuovo, dove la notevole ripidità rendeva complessa la costruzione di avamposti costruiti alle grotte da usare come abitazioni, come è accaduto diffusamente in altre zone della città. In particolare, il rione presenta la più alta concentrazione di cantine, che si giovavano dell’esposizione a settentrione.

Fra gli altri opifici del Casalnuovo, importanti erano anche le concerie, i frantoi e i mulini. La presenza in quest’area di due mulini a vento in epoca sette-ottocentesca, ha infatti reso noto il quartiere come il rione del “Mulino a vento”, ossia Minn a bbind.

Secondo la tradizione locale, sul finire del Quattrocento nell’area si stanziarono anche alcune famiglie di origine albanese, e per tali ragioni, il Casalnuovo è a volte anche definito il Quartiere Albanese, pur se di tale eredità non risultano più tracce evidenti. La vista da qui è suggestiva e panoramica: si abbraccia il rione del Sasso Caveoso, la Civita con lo svettante campanile della Cattedrale, le anse della gravina di Matera, e dalla parte opposta le aree di Murgecchia e Murgia Timone, cinematograficamente note per le riprese del film The Passion di Mel Gibson.